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Rapporto di lavoro e Covid-19: cos’è utile sapere

Il Covid ha cambiato la vita di tutti noi, ha aggravato la situazione di incertezza. Ha stimolato molte domande e non è facile avere le giuste risposte: spesso si rincorrono notizie incomplete a volte addirittura false. Qui vengono evidenziate “domande” e “risposte” che abbiamo riassunto da un documento dell’Assindatcolf: la base informativa è il recente Decreto Ministeriale 22/09/2021.

DOMANDE RISPOSTE
Chi ha un dipendente senza Green Pass, che cosa deve fare? Il datore di lavoro deve verificare il possesso del Green Pass del proprio dipendente. Se l’assistente familiare non lo possiede o non esibisce una versione valida, dovrà essere considerato assente ingiustificato fino alla presentazione di un’idonea certificazione. Il lavoratore non potrà svolgere attività lavorativa pur avendo diritto alla conservazione del posto di lavoro, non percepirà la retribuzione fin dal primo giorno.
Quanto dura l’assenza ingiustificata? L’assenza ingiustificata per mancato possesso di Green Pass durerà fino alla presentazione di idonea certificazione e comunque non oltre il 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza.
Chi è esentato dal possesso del Green Pass? Sono esentati i soggetti che non possono ricevere o completare la vaccinazione per motivi di salute giustificata da idonea certificazione medica. Nel caso in cui la famiglia dovesse trovarsi nella situazione in cui il domestico sia esentato dal possesso del Green Pass, si può suggerire al lavoratore di sottoporsi a tamponi antigenici rapidi per la rilevazione del SARS-CoV-2 che in questo caso vengono forniti gratuitamente (da eseguire presso le farmacie e le strutture sanitarie che aderiscono allo specifico protocollo).
La famiglia può assumere un altro domestico in sostituzione del lavoratore assente ingiustificato Sì, la famiglia può assumere un lavoratore in sostituzione. Diversamente da quanto avviene nella sostituzione di una lavoratrice in maternità, consigliamo di assumere a tempo indeterminato, una formula contrattuale che permette il libero recesso da rapporto in qualsiasi momento, nel rispetto dei termini di preavviso.
La sostituzione comporta un costo aggiuntivo? No, la famiglia che assume un eventuale sostituto non sostiene un costo aggiuntivo, poiché non solo non è tenuta a corrispondere la retribuzione al lavoratore assente ma non deve neanche versare i contributi INPS e Cassacolf per tutta la durata del periodo di stop.
Chi controlla il Green Pass E’ il datore di lavoro o un appartenente al suo nucleo familiare a dover controllare il Certificato Verde prima di far accedere il lavoratore in casa. Se non lo possiede o non esibisce una versione valida, il datore non può fargli prendere servizio
Quali sanzioni rischiano il lavoratore e il datore di lavoro Il DL prevede sanzioni amministrative sia per il mancato controllo da parte del datore (da 400 a 1.000 euro), sia per la violazione dell’obbligo da parte del lavoratore (da 600 a 1.500 euro).
Come fa il datore a verificare l’attendibilità del Green Pass Ancora non sono state specificate le modalità operative di controllo che spettano ai datori, si attende un provvedimento. In attesa in attesa delle Linee guida operative consigliamo alle famiglie di conservare una copia cartacea del   Green Pass nella quale è indicata anche la data di scadenza di validità del certificato.
Il datore può richiedere il Green Pass come requisito per l’inizio del rapporto? Dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021 il possesso e l’esibizione del Green Pass da parte del lavoratore domestico non attengono alla volontà del datore ma diventano un obbligo di legge
Quanto dura il Green Pass? Il Green Pass può essere ottenuto in caso di vaccinazione, di guarigione da Covid-19 o di esito negativo del tampone (molecolare o antigenico). Ognuna di queste modalità ha una tempistica diversa:

< Per vaccinazione: se si è completato il ciclo vaccinale il Green Pass ha una validità di 12 mesi dall’ultima somministrazione. Anche chi ha avuto la somministrazione di una sola dose di vaccino può scaricare il Certificato Verde ma solo dal 15° giorno post vaccino, il documento avrà validità fino alla data della somministrazione della seconda dose.

< Per tampone molecolare o antigenico anti-Covid negativo: il Green Pass avrà una validità di 48 ore dall’ora del prelievo.

<  Per guarigione da Covid-19. Chi è guarito dal Covid ha diritto a un Green Pass della validità di 6 mesi, mentre chi, sempre guarito, si è sottoposto alla somministrazione della prima dose del vaccino entro l’anno dal primo tampone positivo il Certificato Verde dura 1 anno.

Chi paga il tampone? L’eventuale tampone a cui dovesse sottoporsi il domestico per l’ottenimento del Green Pass non è a carico delle famiglie ma del lavoratore stesso.
Come fa il lavoratore a stampare il Green Pass? Il certificato può essere stampato direttamente o da: un medico di medicina generale o farmacista, presentando la tessera sanitaria. La stampa della Certificazione è gratuita per tutti.
Se la famiglia licenzia il lavoratore domestico perché senza Green Pass, deve specificarlo? La motivazione dell’eventuale licenziamento non può essere l’assenza del Green Pass del lavoratore, poiché il Decreto Legge prevede espressamente che il lavoratore, seppur assente ingiustificato, abbia diritto alla conservazione del posto di lavoro. Si ricorda però che il venir meno del rapporto di fiducia tra le parti può sempre dar luogo al licenziamento, nel rispetto del preavviso.
Come fare se il domestico ha il vaccino ma non il Green Pass o se ha un vaccino tra quelli non ancora riconosciuti dalle autorità nazionali competenti? Come indicato nella circolare del Ministero della Salute del 23/09/2021 le certificazioni di vaccinazione rilasciate dalle autorità sanitarie nazionali competenti estere, a seguito di vaccinazione con vaccini autorizzati da EMA sono considerate equipollenti alla Certificazione Verde Covid-19 per le finalità previste dalla legge. Si è in attesa di ulteriori disposizioni per chi ha effettuato vaccino al momento non riconosciuto dall’EMA.